martedì

BREVI CONSIDERAZIONI SUL BLOG

Cari lettori e amici,
questo è un post per così dire, di riflessione, e per fare il punto dopo sette mesi di vita del blog.
Sono assai contenta delle sempre più numerose persone che leggono i miei libri e i miei articoli, e della sensibilità e intelligenza che dimostrano volendo approfondire argomenti non piacevoli e che, tutto sommato, mettono in gioco non soltanto la concezione che abbiamo della realtà, ma anche quella che abbiamo di noi stessi, come persone e cittadini.
Da persona ottimista ritengo che si possa fare molto per migliorare se stessi e di conseguenza anche la realtà.
Tengo a precisare che su questo blog sono stati pubblicati il 99% dei commenti pervenuti. Alcuni commenti non sono stati pubblicati per espressa richiesta degli autori, altri perché non rientravano nei criteri di esistenza del blog. Come si legge sul "frontespizio", il blog nasce per "permettere a tutti di discutere gli argomenti trattati da Antonella Randazzo nei suoi libri e articoli", dunque questo obiettivo prevarrà sempre nel criterio di scelta dei commenti inviati dai lettori. Questo significa che persone che scrivono cose che dimostrano ampiamente di non aver letto né un mio libro né la maggior parte dei miei articoli (pochissime persone), difficilmente vedranno pubblicati i loro post. Ma non dovranno prenderla come una cosa personale o un segno di ostilità o "censura" poiché se ci ragionano bene capiranno che non è così. Infatti, per usare una metafora, se entraste in un'aula in cui si sta parlando di Diritto pubblico e vi metteste a parlare di calcio o di chirurgia estetica, difficilmente l'insegnante vi permetterebbe di continuare a parlare, e non certo perché vi è ostile.
Altre persone (sempre pochissime), credono che sui blog si possa scrivere di tutto, perché indotti a ritenere Internet come una sorta di "luogo spazzatura" o di "libera espressione estemporanea" (si legga a questo proposito l'articolo "Nella tela del ragno"). Chiedetevi come mai i politici (come Storace e Mastella) che ci ingannano in molti modi, hanno blog su cui pubblicano di tutto, anche la spazzatura. E' perché vogliono rendere Internet una spazzatura, al fine di annullare, nella mischia, gli effetti costruttivi e benefici che potrebbero esserci se i luoghi del cyberspazio fossero "puliti", nel senso di far prevalere ciò che è utile e costruttivo, frutto degli aspetti più nobili degli esseri umani, e non gli insulti, il pessimismo, il "tanto non succede nulla", ecc.. Sfogarsi su Internet, magari cercando di demolire chi vuole costruire qualcosa, evita di scagliarsi contro chi davvero opera una censura enorme, attraverso la TV e una stampa fortemente controllata. Quante delle persone che si lamentano che su alcuni blog non viene pubblicato tutto, scrivono lettere alle TV o ai giornali per lamentarsi della grave manipolazione dell'informazione? In fin dei conti i blogghisti non sono pagati con soldi pubblici e non sono funzionari pubblici, dunque possono permettersi di utilizzare criteri personali per gestire il proprio spazio, mentre i telegiornali e la stampa ufficiale sono pagati da tutti noi, e dunque dovrebbero avere precisi obblighi di dare un'informazione vera e obiettiva, cosa che, come ormai molti sanno, non succede.
Ad ogni modo, su Internet c'è posto per tutti, senza bisogno di prendersela se gli altri sul proprio blog non ci ospitano. Non è certo rispettoso pretendere di entrare a forza nei blog altrui.
I blog sono come una piccola casa ed è giusto che il padrone di casa decida chi far entrare sulla base della sua sensibilità, dell'affinità e della qualità culturale che vuole conferire al blog.
D'altra parte, questo blog non è né una "parrocchia" né un confessionale, dove ci sono risposte pronte come le darebbe un sacerdote. Qui semplicemente si cerca di conoscere la realtà per quella che essa è, senza mistificazioni, con onestà intellettuale e coraggio morale. Non si vuole convincere nessuno di nulla, e si rispettano tutte le convinzioni, pur precisando che i libri e gli articoli qui discussi non sono frutto di opinioni, ma di ricerche documentate, che hanno richiesto un notevole impegno. Le mie opinioni di solito le esprimo nei post di risposta ai commenti, e, ovviamente, risentono delle conoscenze che ho acquisito in lunghi anni di lavoro.
Alcuni mi chiedono come mai metto il copyright sui miei scritti. Sappiate che fare ricerca è un lavoro molto impegnativo e l'impegno intellettuale è anche il lavoro con cui vivo. Da recente Beppe Grillo si è vantato di aver messo su Internet un suo libro da scaricare gratuitamente. Ebbene, non tutti possono permetterselo. Scrivere un libro richiede molti mesi e talvolta qualche anno di intenso lavoro, e non tutti si possono permettersi di lavorare per anni gratuitamente. Come potrete immaginare, data la totale indipendenza con cui faccio la mia ricerca, non sarò mai pagata da nessun partito e da nessun organo di stampa ufficiale.
Gli articoli hanno il copyright soprattutto perché mi sono accorta che alcune riviste li pubblicavano parzialmente, cioè con le parti più "scottanti" censurate, e non mettevano nemmeno la fonte da cui l'articolo era stato tratto. Dunque, concedo l'autorizzazione a pubblicarli soltanto dopo aver ricevuto la richiesta, potendo così porre come condizione la pubblicazione integrale dell'articolo e l'indicazione del link.
I miei articoli sono soltanto brevi trattazioni, mentre le mie pubblicazioni possono dare una visione assai più ampia, considerando documenti, testimonianze ed eventi che permettono di capire la realtà attuale come non molti altri libri nel panorama dell'editoria italiana.
Per concludere, saluto tutti con simpatia, e se apprezzate quello che faccio sostenetemi attraverso l'acquisto dei miei libri.
Grazie a tutti.