domenica

DAL FASCIO ALLO SFASCIO Conoscere l’Italia per sapere cosa sta accadendo



Antonella Randazzo

DAL FASCIO ALLO SFASCIO
Conoscere l’Italia per sapere cosa sta accadendo


Le parole ricorrenti sui giornali stranieri che puntano l’attenzione sull’Italia non sono affatto lusinghiere: c’è chi scrive “Berlusconi buffone”, chi parla di un pericolo “bancarotta dello Stato” , e chi invoca il “salvataggio”.
Cosa sta accadendo in Italia?
Perché ci troviamo così bersagliati?
Perché gli italiani sono sempre più poveri?
Perché l'Italia dovrebbe svendersi ai cinesi?

Questo libro nasce per capire meglio la situazione in cui ci troviamo, e soprattutto per far emergere i modi possibili per uscire dalla situazione attuale.

Per affrontare una situazione bisogna prima capirla bene. Per dirla con il giornalista e scrittore Domenico Bartoli: “Faccia piacere o no… nella Storia bisogna restare… Così facendo più facilmente capiremo perché dal regime soffocante del fascio siamo alla confusione… dello sfascio”.

Il libro considera la migliore produzione editoriale sulla Storia d’Italia, mirando a dare una panoramica chiara e semplice di quello che gli italiani hanno vissuto dall’avvento del fascismo fino all’epoca attuale, dal punto di vista sociale, politico, economico e finanziario.
L’obiettivo è quello di andare oltre la propaganda, trovando gli elementi che determinano i fatti dei nostri giorni e i potenziali per uscirne.



INDICE


INTRODUZIONE....................................................................7

CAPITOLO I - COME FU IMPOSTO IL FASCISMO ……....13
Par. I. 1 - Gli italiani e il fascismo
Par. I. 2 - Il culto della personalità
Par. I. 3 - Antifascismo vero e falso
Par. I. 4 - La Seconda guerra mondiale
Par. I. 5 - Resistenza e occupazione

CAPITOLO II – IL DOPOGUERRA ….................................99
Par. II. 1 - Il limite allo sviluppo
Par. II. 2 - Enrico Mattei

CAPITOLO III – GLI ANNI DELLA CONTESTAZIONE ..133
Par. III. 1 – Pace e guerra
Par. III. 2 – Sessantotto e oltre

CAPITOLO IV – LA GLOBALIZZAZIONE E
L’ECONOMIA ITALIANA ..….............................................179
Par. IV. 1 – La guerra di Oriana
Par. IV. 2 – Il berlusconismo
Par. IV. 3 – Economia e Finanza
Par. IV. 4 – Cause dei problemi italiani
Par. IV. 5 – Cos’è il Debito Pubblico
Par. IV. 6 – Gli italiani e la situazione economica

CAPITOLO V– L’ITALIA DEL NUOVO MILLENNIO ..…273
Par. V. 1 – Italiani in divenire
Par. V. 2 – Il Gruppo sociale
Par. V. 3 – Chi può cambiare l’Italia?
Par. V. 4 – Il nuovo Risorgimento italiano

BIBLIOGRAFIA.................................................................355



INTRODUZIONE


Molti giornali esteri ci descrivono come un Paese in grave declino, con problemi gravissimi. Scrive Charlotte Jacquemart sul giornale svizzero "Neue Zürcher Zeitung": “L’Italia soffre la penale Berlusconi”. Il giornale spagnolo "El País" scrive: “Berlusconi si è trasformato in un populista senza popolo e non c’è nulla di più patetico né di più dannoso”. Aggiunge il giornale brasiliano "Monitor Mercantil": “L’unificazione italiana, vecchia di più di un secolo e mezzo, è un esempio caratteristico di come l’unificazione monetaria ed economica, insieme all’unificazione politica di una regione specifica, invece di sfociare nell’eliminazione delle disuguaglianze nei territori lontani dal centro, possano aumentarle e portarle a un punto di massima esasperazione… In Italia non è solo Berlusconi ad essere in crisi, ma la stessa Seconda Repubblica nata dalle ceneri della Prima, all’inizio degli anni ‘90, e dopo la decadenza della Democrazia Cristiana.”
Si legge sul giornale svizzero "Basler Zeitung": “Il miracolo Berlusconi è finito. Le possibilità che possa sopravvivere alle prossime elezioni politiche sono davvero scarse… Molti italiani sicuramente ne hanno abbastanza degli scandali… L’Italia certo in confronto è uscita bene dalla crisi, e gli italiani sono degli attenti risparmiatori, ma notano che ora non si va avanti”.
La pubblicazione brasiliana "Diário Comércio, Indústria & Serviços" si avventa contro il nostro Paese parlando di “Farsa italiana”. E addirittura, l’economista della New York university, Nouriel Rondini scrive: “In Giappone si rischia di avere presto il sesto premier in soli 5 anni in termini di instabilità politica, peggio dell’Italia degli anni 1960-70! Con l’aggravante che lì c’è un buffone come Silvio Berlusconi.”
Ma qual è la vera situazione del nostro Paese, e come hanno influito i fatti accaduti quest’anno?

Questo libro nasce per capire la situazione dell’Italia nelle sue caratteristiche che la accomunano ad altri Paesi europei e negli aspetti particolari italiani.
Partiamo da un periodo assai importante della nostra Storia, che anche oggi può farci capire molto dell’Italia. Per dirla col giornalista e scrittore Domenico Bartoli: “Faccia piacere o no… nella Storia bisogna restare… Così facendo più facilmente capiremo perché dal regime soffocante del fascio siamo alla confusione… dello sfascio” (1).

I muri maestri della Finanziaria non possono essere toccati. Affrontiamo una situazione che non si era verificata negli ultimi 25 anni. Il risultato è notevole e la maggioranza può rivendicarne la piena paternità... So che vengono mosse delle critiche a questa Finanziaria. Dicono che bastavano 15 miliardi, ma sarebbero stati solo per il risanamento. Che è fatta solo di tasse, e invece i tagli ci sono. Che mancano le riforme, ma è difficile farle con la finanziaria. La strada delle riforme va programmata e non sarà indolore. Dicono anche che la Finanziaria punisce l'impresa ma questa ne è invece l'unica beneficiaria. Che non ha una missione, ma spetta a noi indicarla sapendo che il problema non è evitare l' uscita dall'Ue ma di spiegare che qui lavoriamo per un paese con orizzonte più alto. (2)


Chi ha detto queste parole? Berlusconi da recente? No, Tommaso Padoa-Schioppa nel 2006, quando era ministro dell'Economia del secondo Governo Prodi.
Bisogna capire perché da anni le nostre autorità ci ripetono sempre le stesse cose, come una litania.
Ci viene chiesto un sacrificio con la promessa di un miglioramento, ma passano gli anni e siamo sempre al punto di prima, anzi le cose peggiorano. Siamo arrivati a ben due manovre nell’arco di soli due mesi, una di oltre 54 miliardi, dopo i circa 47 miliardi della manovra di luglio.
Chi incassa tutti questi miliardi?
Perché da tempo ormai le nostre autorità non parlano di sviluppo economico e di occupazione?
Perché molte aziende falliscono o si trovano in serie difficoltà e il governo non fa nulla?
Perché cresce il precariato e la disoccupazione ma il governo non da’ a questi problemi il peso che dovrebbero avere?
Negli ultimi tempi i mass media hanno seminato ansia e insicurezza gridando alla “crisi”.
Ma qual è la causa di questa “crisi” e di tanto allarmismo?

Questo libro racconta la Storia d’Italia come mai è stata raccontata, per poter mettere in chiaro le caratteristiche peculiari del nostro Paese, la situazione degli ultimi anni, e i potenziali per uscire dal pantano in cui oggi l’Italia si trova.
Quest’anno le nostre autorità hanno organizzato la festa del 150° anniversario dell’Unità.
Che significato hanno avuto questi festeggiamenti?

Bartoli, si stupì nel vedere un’insegna che diceva “Gelati all’italiana”. Egli notò che il termine “all’italiana” da tempo è utilizzato in modo ironico e dispregiativo, come si può capire da un titolo dato ad un film divertente del 1961, "Divorzio all’italiana".
Fare “all’italiana” è stato inteso come fare in modo approssimativo, confuso, disordinato, furbesco e poco onesto. Mentre molti francesi e inglesi non difettano in sciovinismo, e lo slogan più diffuso tra gli americani è “ti meriti l’America!”, diversi autori, riguardo agli italiani, parlano di “patriottismo capovolto”.
Gli italiani sarebbero più orientati a trovare i difetti della propria nazione piuttosto che i pregi. A testimonianza di questo ci sono gli usi del linguaggio comune, come osserva Bartoli:

“Espressioni come ‘genio italico’, ‘patria del diritto’, ‘primato italiano’, eccetera, hanno rovesciato esattamente il loro significato: prima esaltavano, ora deridono il sentimento nazionale. Non che manchino i motivi, i fatti, gli episodi, i personaggi per arricchire e popolare la tragica e grottesca epopea. Il nuovo pantheon che i patrioti capovolti hanno edificato per il loro culto è pieno di figure e di motti, e celebra date memorabili e imprese leggendarie. Anzi, è così denso di avvenimenti e di eroi che i suoi temi possono passare dalla descrizione entusiastica delle vergogne militari a quella della corruzione civile, alternando sapientemente il racconto della viltà degli italiani (vera o immaginaria) alla dimostrazione della loro incapacità di governarsi e a lasciarsi governare. Gesta Dei per italos. Questo modo di ragionare è diffuso, dove più dove meno, in ogni ceto, partito o gruppo perché ognuno trova qualche motivo di protesta e di risentimento contro la comunità nazionale… Da tutte le parti dello schieramento politico, così, le critiche più aspre, le denunce più insultanti, convergono nell’attacco contro l’astrazione chiamata Italia. ‘Questo Paese!’, ‘Che Paese!’ esclamano i critici, i denunciatori come se non fosse il loro Paese. De Grulle parlava della sua patria come di una persona viva e sacra: Notre dame la France. Per molti di noi, invece, l’Italia è diventata un diavolo, sia pure bonario il più delle volte. Le accuse muovono da punti di vista diversi, e diversi sono i fatti contestati, ma la violenza delle espressioni è pressappoco la stessa. L’unanimità si fa nella condanna senza scampo dell’Italia, cioè di noi stessi. La strana concordia nazionale sorge da stati d’animo e interessi contrastanti, ed è in realtà lo specchio delle nostre insanabili divisioni. Da essa non viene una manifestazione di solidarietà sia pure perversa: ne deriva un’altra serie di motivi di profonda lacerazione, attenuati soltanto dallo scetticismo alla fine trionfante in tutti e su tutto… Sostengo… che il tono del pessimismo trionfante è spesso eccessivo e odioso, e che, se si vuole salvare l’Italia, bisogna, prima o poi, rovesciare questa tendenza distruttiva.”(3)


Se questa considerazione è vera, occorre capire da cosa deriva e come influisce sui fatti del nostro Paese la tendenza italiana al pessimismo e ad avere uno scarso orgoglio italiano. Di certo ci sono parecchi giornalisti e pseudo-intellettuali che hanno sfruttato questa tendenza italiana per attirare l’attenzione e convincere. Nel panorama dei giornalisti e scrittori non è difficile trovare chi particolarizza la situazione italiana, la riduce alle beghe politiche e ad un gruppo di corrotti e mafiosi, di cui denuncia le malefatte, convinti che altri paesi, persino l’Albania, siano migliori del nostro. Non meno rari sono quelli (politici, giornalisti o scrittori) che vorrebbero risolvere i problemi italiani con le loro frasi dette senza approfondire la complessa situazione: “bisogna che ci sia un ricambio della classe politica”, “il cittadino deve essere attivo”, o “la classe politica è debole”, “siamo colpiti perché non c’è dialogo politico”, oppure "Serve un governo tecnico", ecc.
In questo libro si parla anche di come i problemi italiani vengono intesi dalle autorità, e di quello che i mass media non dicono, lasciando incomprensibili alcuni fatti importanti.
La domanda principale è: Perché uno dei paesi più belli del mondo, con un patrimonio storico, artistico, e paesaggistico che non ha eguali, è sempre più sceso in graduatoria persino nel settore del turismo?
E che dire del settore della moda, in cui l’Italia ha sempre primeggiato?
Perché l’imprenditoria italiana si trova così in difficoltà?
Cosa sta accadendo all’Italia?
Serve ancora chiedere, come fanno alcuni, un “ricambio della classe politica” o un “governo forte”?

Se approfondiamo, notiamo che c’è un settore che non soltanto non ha crisi, ma ha avuto un incremento enorme: da circa 14 miliardi del 2001 è salito a oltre 60 miliardi del 2010.(4) Si tratta del mercato italiano del gioco d’azzardo. Negli ultimi anni i giochi numerici (SuperEnalotto e WinForLife) hanno incrementato le entrate miliardarie, come tanti altri giochi.
Cosa sta succedendo per indurre milioni di italiani a credere che soltanto la strada della “fortuna” possa dare loro il benessere economico?
Cosa si sta vivendo oggi in Italia?
Quando la nostra attenzione va al passato, e vediamo le folle che osannavano Mussolini ci chiediamo: com’è stato possibile? Com’era possibile acclamare persino un annuncio di guerra?
Com’era possibile non accorgersi di quello che stava realmente accadendo?
Come potevano gli italiani dell’epoca essere così ignari e obbedienti al regime?
Il libro spiega come fu possibile tutto questo, provando che è più facile capire il passato che il presente, dovendo, nel caso in cui gli eventi riguardano le nostre vite, avere a che fare con la nostra situazione emotiva ed esistenziale.
Ogni popolo si trova in un contesto sociale, culturale, mediatico e politico, e dall’esterno riceve determinate informazioni e stimoli. E’ questo contesto ad avere potere nel determinare la comprensione degli eventi che accadono, inducendo a far propri determinati significati avallati dal mainstream e dalle autorità, o ad andare oltre.
Più un sistema è corrotto, più le autorità che giustificano e avallano quel sistema avranno bisogno di produrre significati divergenti dalla verità, producendo una serie di menzogne che hanno lo scopo di proteggere quel sistema.
Le domande che emergono sono: Quanti cittadini ad oggi sono spinti ad accettare ciò che non dovrebbero accettare? Quanti hanno il coraggio di ragionare in modo autonomo rispetto alle fonti ufficiali? Quanti sono disposti ad applaudire quel politico che appare autorevole, senza approfondire a chi realmente è asservito?
Il libro considera la specificità della situazione italiana, analizzando fatti storici e sociali, che permettono di chiarire eventi e scelte che determinano la situazione italiana dei nostri giorni.
I fautori del Risorgimento dicevano che bisognava “fare gli italiani”, dopo si è parlato di “fare l’Europa”, ad intendere quell’unità economica e finanziaria che oggi più che mai appare fragile, quando non pericolosa e inquietante.
Il libro analizza anche tutti i passaggi importanti che hanno condotto ad aderire all’Unione Europea, e le conseguenze che si ebbero. Mettendo a fuoco i fatti finanziari, economici, e politici più importanti vissuti dagli italiani negli ultimi decenni, è possibile capire appieno il significato della “crisi” degli ultimi anni, e soprattutto cosa sta accadendo nella società civile, e cosa potrà accadere in un futuro assai prossimo.


NOTE

1) Bartoli Domenico, "Gli anni della tempesta. Alle radici del malessere italiano", Editoriale Nuova, Milano 1981, p. 41.
2) http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/10/29/offensiva-di-fassino-rutelli-piu-riforme.html
3) Bartoli Domenico, "Gli anni della tempesta. Alle radici del malessere italiano", op. cit., pp. 90-91.
4) Fonte: Quotidiano.net


ALCUNE DOMANDE A CUI IL LIBRO RISPONDE

- Come fu imposta l’ideologia fascista?
- Che tipo di società si ebbe in seno al fascismo?.
- Quali fatti importanti della Seconda guerra mondiale non sono stati detti?
- Cosa possono imparare gli italiani di oggi dalla conoscenza del periodo del fascismo?
- Chi erano realmente gli antifascisti?
- Quali furono le caratteristiche del dopoguerra dal punto di vista politico, economico e finanziario?
- Quali furono i fatti significativi della Resistenza?
- Quali sono i rapporti dell’Italia con l’Europa e il resto del mondo?
- Cos’è la Globalizzazione?
- Cos’è il neoliberismo?
- Quali sono i prodotti finanziari più diffusi e come incidono sull’economia?
- Quali sono gli avvenimenti più importanti degli anni Ottanta e Novanta?
- Quali sono le caratteristiche più importanti dell’Italia del nuovo millennio?
- Che effetti sta producendo la crisi del 2011 nel nostro Paese?
- Quali sono i potenziali degli italiani?
- Chi incassa il debito pubblico?
- Come agiscono e quali sono i Movimenti, i Partiti e le Associazioni che si sono formati in Italia negli ultimi anni?
- Che progetti di cambiamento politico, economico e finanziario esistono?



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lunedì

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Antonella Randazzo

IL TRAVAGLIATO TRAVAGLIO
Lo strano caso di un informatore disinformato


NUOVA EDIZIONE AGGIORNATA AL POST-BERLUSCONI

Sono ormai in molti a parlare della disinformazione imperante nei nostri media di massa attuali. Il paradosso è che alcuni di coloro che ne parlano dai canali ufficiali coincidono con gli stessi disinformatori. E' ovvio, se queste persone stanno scrivendo o parlando da quei canali, potrebbero essere proprio loro ad informare correttamente, dicendo tutte le cose importanti che i cittadini devono sapere. E invece non lo fanno.
Questo libro tratta proprio questo paradosso, prendendo a pretesto un personaggio che ha guadagnato molta fiducia da parte delle folle, e che dichiara di essere "indipendente" pur lavorando in molti canali ufficiali.
Le prove che i giornalisti accreditati dal sistema siano reticenti su molti argomenti fondamentali sono tante, e il libro ne mette in evidenza diverse.
Qual è la differenza fra informazione e propaganda?
La prima non può ignorare il terreno storico, politico o economico su cui si incentra la notizia, mentre la seconda trae forza dall’ignorarlo. Infatti, scopo della propaganda è quello di attrarre l’attenzione su questioni particolari o su informazioni parziali, prive del nucleo che consentirebbe una vera comprensione. Più cresce l’ignoranza verso la Storia, la politica e l’economia e maggiore efficacia ci sarà nella propaganda.
La professione giornalistica, in un sistema basato sulla manipolazione mediatica delle opinioni, è senza dubbio assai importante.
Travaglio è uno scrittore e giornalista che è riuscito ad avere molta popolarità e a suscitare molta fiducia. Egli ha scritto diversi libri su Silvio Berlusconi e su altri personaggi che include nella “casta”. Per questo suo filone di cronaca giudiziaria con riferimento a fatti legati all’antimafia e alla corruzione, si è guadagnato molta simpatia, in un paese afflitto ormai da molto tempo dalla corruzione politica e dall’oppressione mafiosa.
Ma andando oltre la facciata delle cronache giudiziarie fornite da Travaglio, si può tristemente scoprire un mondo assai lontano dal desiderio di onestà e di “pulizia” morale auspicato dai suoi fans. Si scopre un insospettabile mondo di opportunismo, faziosità e disinformazione, in cui le cronache giudiziarie assumono una funzione catartica e illusoria, impedendo una vera chiarezza informativa sul sistema, e i conseguenti passi per cambiarlo veramente.
Ovviamente non abbiamo nulla di personale contro un personaggio che nel complesso appare simpatico e divertente, ma occorre capire come egli incarna il tipo di giornalista in voga negli ultimi decenni, in un contesto attanagliato dall’assenza di una vera informazione.

Negli ultimi anni i veri giornalisti indipendenti e le testate davvero scomode hanno subito molte vessazioni: faticano a trovare inserzionisti per la pubblicità, non ricevono finanziamenti pubblici, sono marginalizzati nella distribuzione e nelle edicole. Sono come vasi di coccio fra vasi di ferro. I mass media non spiegano bene questa situazione e non si fa capire che i finanziamenti all’editoria vengono dati soprattutto alle testate più grandi e a quelle di partito, al contrario di ciò che dovrebbe essere, dato che dovrebbero servire ad aiutare i più piccoli per garantire il pluralismo.
Questo libro si pone l’obbiettivo di portare alla luce alcune caratteristiche proprie dell’informazione mediatica attuale, attraverso un personaggio molto apprezzato anche in ambienti culturali, che negli ultimi tempi ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti.

Gli italiani si sono indignati per il “bunga bunga” di Berlusconi, ampiamente messo in evidenza dalle indagini giudiziarie e, soprattutto, dalle prime pagine dei giornali. Molti giornali, per giorni e giorni, hanno riempito molte pagine sulle vicende sessual-giudiziarie di Berlusconi, mentre fatti gravissimi, come la richiesta del presidente americano di più soldati per reprimere il popolo afgano, passavano in secondo piano. Questo è molto eloquente per capire la vera natura dei nostri media.
Sulle “prodezze” sessuali di Berlusconi si sono sollevate molte voci indignate e scandalizzate, ma poche voci hanno denunciato le strategie truffaldine per invadere la Libia.
Nessun giornalista delle fonti ufficiali diceva che Berlusconi non è certo l’unica autorità occidentale ad essersi comportata in questo modo. Certamente, la sua figura ridicola di narratore di barzellette dalla facile battuta volgare non lo ha aiutato, favorendo le risatine di scherno da parte della stampa di tutto il mondo. Ma le orge del “bunga bunga” non fanno di Berlusconi un personaggio peggiore delle altre autorità occidentali, considerata la foga che animava personaggi come Sarkozy nel provocare la guerra in Libia.
Se il “bunga bunga” è stata una realtà sconcertante e immorale, ancora più sconcertante e immorale deve essere considerato il comportamento criminale delle autorità occidentali, che per saccheggiare e per mantenere il controllo finanziario ed economico provocano guerre e massacri.
In poche parole, per informare correttamente, è necessario far capire chi ha “creato” Berlusconi, e lo ha scaricato quando ormai aveva perso consensi ed era diventato ansioso per le sue vicende giudiziarie.

Prendendo a pretesto un giornalista molto popolare come Travaglio, che si spaccia per indipendente, faremo un viaggio verso i tabù dell’informazione, toccando argomenti come il signoraggio bancario, l’11 settembre, le scie chimiche, la questione di Israele, i “poteri forti” che creano la “casta”, la mafia e il sistema di corruzione dei partiti.
Capire i meccanismi di manipolazione mediatica è fondamentale dato che il controllo mediatico può creare consenso o dissenso. Potrebbe avere addirittura il potere di spingere ad agire contro i propri interessi.
Capire questi meccanismi significa oggi poter rivendicare quella democrazia tanto decantata quanto impedita.

INDICE DEL LIBRO

INTRODUZIONE ........................................... 5

CAPITOLO I - La scomparsa dei (suoi) fatti 25

Par. I. 1 - Querele e denunce........................34

Par. I. 2 - Il maestro................................ ....63

CAPITOLO II - Quello che non si può dire 73

Par. II. 1 - Chi crea la casta?......................157

Par. II. 2 - La questione d’Israele...............171

CAPITOLO III – Amici e nemici.................208

Par. III. 1 - Contro chi e a favore di chi?....211

Par. III. 2 - Come Berlusconi diventò il babau
della sinistra...............................................244

CAPITOLO IV – Il destino dei “Travaglio”
nel post-berlusconismo..............................266

BIBLIOGRAFIA.........................................283


ALCUNE DOMANDE A CUI IL LIBRO RISPONDE: Perché Travaglio non può considerarsi così indipendente come dice di essere?
Perché Di Pietro e Grillo, a cui Travaglio si è aggregato, non sono degni di fiducia?
Come funziona veramente il nostro sistema politico?
Cosa sono i "poteri forti" che creano la "casta" e che Travaglio, nella sua "informazione", ignora?
Cos'è stato davvero l'11 settembre?
Che scopi ha il terrorismo occidentale?
Qual è la verità sulla questione palestinese?
Perché ai grandi banchieri è concesso un potere enorme?
Adesso che non c'è più Berlusconi al potere a chi si darà tutta la colpa dei problemi finanziari ed economici?
Su chi o su cosa si soffermeranno i "Travaglio" per non far capire le vere cause dei problemi?

Antonella Randazzo si è laureata in Filosofia all’Università di Pavia, città nella quale ha insegnato. Si occupa da tempo di Storia Moderna e Contemporanea, Scienze dell’Educazione e Diritti Umani.
Ha vinto il Premio Ibiskos con il saggio "Se il futuro è nero. L'Africa che nessuno racconta", in cui analizza le caratteristiche più significative del colonialismo e del neocolonialismo, nel tentativo di trarre una maggiore comprensione dei problemi dell'Africa di oggi. Nel 2006 ha scritto il libro "Roma Predona. Il colonialismo italiano in Africa, 1870-1943", (Kaos Edizioni), e nel 2007 pubblica il volume "La Nuova Democrazia. Illusioni di civiltà nell'era dell'egemonia Usa" (Zambon Editore). Con l'editore Leone Verde pubblica il libro di pedagogia "Bambini psico-programmati. Essere consapevoli dell'influenza della pubblicità, della TV, dei videogiochi".
Da alcuni anni si occupa anche di giornalismo d'inchiesta, con particolare riferimento alle violazioni dei diritti umani.
Attualmente vive a Milano, dove continua la sua ricerca e cura il blog http://lanuovaenergia.blogspot.com/.

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ANTONELLA RANDAZZO

DITTATURE
La Storia Occultata


Quante domande la Storia ufficiale lascia senza risposta: chi pagava le armi dei poverissimi rivoluzionari russi? Chi rese forte in pochi anni la Germania di Hitler? Perché molti ebrei non furono salvati nemmeno quando chiesero asilo agli ebrei nei territori dell'attuale Israele? Cos'è veramente la globalizzazione? Chi paga le guerre africane? Quali sono le vere ragioni che costringono migliaia di persone a fuggire dal loro Paese rischiando la morte? Perché l'Occidente, che si professa evoluto e scientificamente avanzato, non è capace di salvare molti esseri umani dalla morte per fame?
La convinzione che i fatti storici siano quasi sempre imprevedibili perché soggetti ai capricci della natura umana, appare oggi eccessivamente ingenua e semplicistica. Ritenere che la Storia sia frutto di eventi in gran parte immodificabili o giustificabili ci induce a credere che i crimini che in essa avvengono siano inevitabili. Questo libro prova che non è così.
Esistono insospettabili responsabili, che hanno potere di vita o di morte. Queste persone agiscono in maniera disumana, provocando sofferenza e morte a milioni di persone. Ciò nonostante, non pagano affatto per i loro crimini. Non appaiono nemmeno come criminali, perché si nascondono grazie al potere mediatico.
La Storia deve far luce sui fatti, sfidando paure e illusioni. Le nostre conoscenze sugli eventi storici aumentano col passare del tempo, e oggi sono emerse così tante contraddizioni con le vecchie interpretazioni della realtà storica che abbiamo soltanto due possibilità di scelta: o far finta di niente e cercare di non capire né pensare ai crimini che avvengono in molte parti del mondo, oppure possiamo chiederci il perché ci troviamo in un mondo in cui vengono commessi così tanti crimini. Se scegliamo la seconda strada dobbiamo andare a fondo e capire il vero significato delle guerre, della povertà e dei crimini: ossia capire chi trae vantaggio da tutto questo, chi sono le persone che possiedono il potere di determinare queste realtà. Seguendo l'indicazione di Seneca "chi ottiene il vantaggio più grande da un crimine è il maggiore indiziato" è possibile trovare i veri responsabili. E noi abbiamo molto più che indizi…



INDICE

INTRODUZIONE........................................................7

CAPITOLO I – Totalitarismi e dittature …….............19
-Totalitarismo e sterminio
-Capitalismo totalitario
-Il potere delle banche
-L’élite e i suoi club di potere
-Il Bilderberg
-La Commissione Trilaterale
-Il potere dei media

CAPITOLO II - Ideologie e dittatori …...................105
-Massacri ideologici in Cina

CAPITOLO III – I Presidenti americani ..….........195
-Guerre di aggressione e la filosofia del bombardamento
-Altri crimini degli ultimi tre presidenti:
-George Walker Herbert Bush
-William Jefferson Clinton
-George Walker Bush
-La teoria della superiorità W.A.S.P.

CAPITOLO IV – Dittature in Europa .…………......287
-La truffa di Norimberga
-Mussolini e altri mostri
-I capi di governo inglesi
-Benjamin Disraeli
-George David Lloyd
-Winston Leonard Spencer Churchill
-Margaret Hilda Thatcher
-Anthony Charles Lynton Blair
-La Regina inglese
-L’islamofobia e i crimini contro il popolo palestinese

CAPITOLO V – Gli umani contro i mostri..............409
-Patrice Emeri Lumumba
-Giacomo Matteotti
-Enrico Mattei
-Rigoberta Menchú Tum
-Aung San Suu Kyi

CONCLUSIONI.......................................................460

BIBLIOGRAFIA......................................................465


ALCUNI DEGLI ARGOMENTI TRATTATI NEL LIBRO:
Terrorismo delle autorità occidentali nel Terzo mondo.
Controllo dell'informazione e della Storia.
Associazioni esclusive dei personaggi appartenenti al gruppo di potere.
Eventi storici riguardanti il "comunismo reale" in Russia e in Cina.
Ruolo dei dittatori di ieri e di oggi.
Il totalitarismo moderno.
La vera natura del sistema attuale.
Le famiglie che hanno creato il sistema e che lo controllano.
Come opera il sistema di potere attuale per garantirsi la sopravvivenza.
Come alcune persone hanno lottato per un mondo migliore.

Antonella Randazzo si è laureata in Filosofia all’Università di Pavia, città nella quale ha insegnato. Si occupa da tempo di Storia Moderna e Contemporanea, Scienze dell’Educazione e Diritti Umani.
Ha vinto il Premio Ibiskos con il saggio "Se il futuro è nero. L'Africa che nessuno racconta", in cui analizza le caratteristiche più significative del colonialismo e del neocolonialismo, nel tentativo di trarre una maggiore comprensione dei problemi dell'Africa di oggi. Nel 2006 ha scritto il libro "Roma Predona. Il colonialismo italiano in Africa, 1870-1943", (Kaos Edizioni), e nel 2007 pubblica il volume "La Nuova Democrazia. Illusioni di civiltà nell'era dell'egemonia Usa" (Zambon Editore). Con l'editore Leone Verde pubblica il libro di pedagogia "Bambini psico-programmati. Essere consapevoli dell'influenza della pubblicità, della TV, dei videogiochi".
Da alcuni anni si occupa anche di giornalismo d'inchiesta, con particolare riferimento alle violazioni dei diritti umani.
Attualmente vive a Milano, dove continua la sua ricerca e cura il blog http://lanuovaenergia.blogspot.com/.

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